La puntata della LID. Senza Barcode portavoce del Diritto di famiglia

DA www.senzabarcode.it

Chi conosce Senza Barcode lo sa molto bene, chi non lo conosce avrà la possibilità di scoprirlo, dopo aver lanciato il sasso non nascondiamo la mano. Ieri abbiamo pubblicato un articolo con l’intervista ad Adriana Tisselli, Laura Besana e Sheyla Bobba, riguardo al diritto di famiglia; oggi ci è sembrato giusto riportare l’intervento della stessa Laura Besana, di ieri sera, 19 Febbraio, a Radio Radicale.

In particolar modo Laura è stata ospite radiofonica della trasmissione della LID -Lega
Italiana Divorzio breve- condotta da Diego Sabatinelli e da Alessandro Gerardi, ore 22:30 cui Senza Barcode ha dato più volte voce.

Laura ha ripresto i passi salienti della nostra intervista, specificandoli e puntualizzando alcuni aspetti, e credo che sia importante anche per noi fornirvi queste ulteriori parole. Gli incontri promossi da Figli per Sempre, l’associazione di cui Laura è presidente, nella sezione di Milano-Brianza, per aiutare i genitori in via di separazione a gestire le emozioni negative, hanno avuto anche il supporto di madri e padri portatori della loro esperienza già vissuta, per aiutare nel percorso altri genitori. E credo che questo sia un forte segnale  a livello della società. Sempre di esperienza condivisa si parla nel progetto che ha come protagonista la scuola, quella dei ragazzi che sono la vera figura da capire e supportare. Laura, nel suo intervento, ha anche parlato del libro di Vittorio Vezzetti, pediatra, coofondatore dell’associazione, Nel nome dei figli, libro che descrive una situazione agghiacciante, il cui apice di tragedia è toccato da come lo Stato e la magistratura gestiscono il Diritto di Famiglia. L’intervento si è concluso con una riflessione sulla legge 54, una buona legge, nata inizialmente per promuovere la bigenitorialità, ma rovinata dall’ultima fase che lascia la discrezione ai giudici. Discrezione che può fare, e che, purtroppo, spesso, fa danno.

La trasmissione si era invece aperta con un altro intervento telefonico, quella del Professore e Avvocato Gulotta, esperto in materia e pioniere in Italia ad affrontare certi temi.

Il professore ha spiegato che il primo passo fu fatto quando la famiglia venne considerata come gruppo e non più come sommatoria di individui. Altro fattore da valutare, adesso ovvio ma all’epoca di difficile accettazione per gli addetti ai lavori, fu la capacità genitoriale, ossia un’analisi di tipo relazionale. Gulotta ha parlato poi della PAS -Sindrome di Alienazione Parentale, cui Senza Barcode dedica un’intera rubrica – non come sindrome, ma come situazione emotiva del bambino, e ha sottolinea il grande paradosso di questa. Se l’influenza del genitore è davvero forte è quasi impossibile dimostrare in tribunale che il fenomeno esiste. Il professore ha anche ricordato una sua proposta che anni fa fece scalpore ma che fu ripresa successivamente: la necessità di confermare i matrimoni laici ogni tot anni; proposta che rivoluzionerebbe il modo di vivere il matrimonio. Ennesimo punto amaramente toccato è stato la questione dei diritti in Italia e di come il nostro Paese sia “Sorvegliato Speciale” da parte dell’Europa per questo. Secondo l’articolo 8 della nostra Costituzione, lo Stato deve garantire al genitore non collocatario di poter vedere il figlio, ma ciò non accade, spesso i bambini diventano ostaggi. Le ultime parole del Professore hanno esulato da diritto di famiglia, in un modo a mio vedere molto bello; egli ha salutato la redazione spezzando una lancia a favore della battaglia per il sovraffollamento delle carceri.

La puntata della LID può dirsi qui conclusa ma Senza Barcode è rimasto in ascolto ancora un poco, seguendo Filo Diretto, sempre condotto da Diego Sabatinelli e Alessandro Gerardi, durante il quale viene data la possibilità a tutti gli ascoltatori di prendere la parola. Nel corso dell’ora successiva si sono toccati molti temi, dal diritto di famiglia, all’amnistia a questa strana campagna elettorale; vi riportiamo qui i punti salienti sperando che essi siano utili, come ogni volta il nostro intento è l’invito alla riflessione.

Rimaniamo in tema di diritti: un ascoltatore ha ricordato l’importanza di dare anche i gay la possibilità di adottare un bambino, mentre un altro ha menzionato i diritti dei disabili. Un terzo ha riportato che anche la Francia sta aspettando migliorie in tema di diritto di famiglia, ma io mi vorrei soffermare su un’affermazione che riprende un vecchio spauracchio delle forze conservatrici.

C’è una certa convinzione che, permettendo il Divorzio breve, il numero di questi aumenti.

In studio è stato ricordato, in questa occasione, che Bersani, se il PD sale al governo, ha promesso importanti riforme in tema, entro un anno. Le stesse che promette da molto.

Sempre in tema diritti riporto la riflessione di un ascoltatore che ha dichiarato di essere leghista: In italia i detenuti stranieri sono 35 su cento, perché non scontano la pena nel loro Paese? A partire da ciò due considerazioni sono emerse dalle parole di Diego Sabatinelli e Alessandro Gerardi; molti detenuti stranieri hanno chiesto di poter scontare la pena nel loro Paese di origine ma ciò non è stato possibile, per motivi economici e logistici di spostamento -gli accordi internazionali  inerenti alla questione sulla carta esistono- ma il punto principale è un altro: i diritti umani dei detenuti, italiani o stranieri che siano, riconosciuti dalla legge, non vengono rispettati. Questo è il problema.

Poi la trasmissione e le telefonate si sono incentrate sulla campagna elettorale che sta volgendo al termine –la campagna elettorale delle elezioni farsa dice un ascoltatore da Frosinone- e in particolare il successo di Grillo e del movimento 5 stelle. E’ giunta una telefonata da Milano dove in Piazza Duomo c’erano 100000 persone entusiaste. Anche qui, alcuna domande dalla redazione.

La prima è retoricamente una mera considerazione storica, anche negli anni ’30 le piazze erano piene, ciò è la cartina tornasole del populismo. Ma torniamo ai giorni nostri: Grillo ha preso L’italia “per la pancia” e in ciò è stato bravissimo, ma in due anni, in cui alcuni suoi uomini sono nelle amministrazioni locali, non hanno portato a galla nessuna nefandezza; i Radicali non radunano in piazza 100000 persone ma con solo due persone alla Regione Lazio, Rossodivita e Berardo, hanno innescato la miccia per far esplodere lo scandalo Fiorito-Maruccio  e far cadere la giunta Polverini. Cosa è più importante?

Un altro ascoltatore ha invece ricordato che questa campagna elettorale si è basata su talk show su temi non costruttivi, ma su dati, calcoli, convenienze e tornaconti. Da quali si è distinto Marco Pannella nell’incontro del 18 Febbraio a Tribuna Politica, durante il quale ha parlato di idee.

La trasmissione sta volgendo al termine, arriva un ultima telefonata per osservare che non era stato menzionato il caso Zingaretti –di cui Senza Barcode si è occupato largamente in precedenza-, quindi i conduttori hanno ricordato brevemente le parole degli ultimi giorni che vedono il candidato PD dalla Regione Lazio accusato di aver avuto un comportamento poco trasparente nel periodo antecedente la sua elezione a Presidente della Provincia. Qui è terminata la trasmissione, anche se molto altro ci sarebbe stato da dire; ci auguriamo di avervi lasciato almeno buoni spunti su cui riflettere.

Scritto il 20 febbraio 2013 da 

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