Sono appena tornata dall’inaugurazione della “Casa dei padri separati” presso il Collegio dei Padri Oblati di Rho.
In questo modo l’assessorato alle Politiche sociali della Provincia di Milano intende far fronte all’emergenza che viene a crearsi nel periodo imminente ad una separazione.
Ho visto realizzato un progetto sul quale sto ragionando anche io da tempo.
Iniziative di questo genere sono realizzabili in diversi modi, stanze in affitto, affitti calmierati, bandi per assegnazioni alloggi.
L’obiettivo primario è quello di mettere in condizione i padri, che a seguito di una separazione si sono trovati fuori di casa, di riacquistare fiducia nei propri mezzi e di rapportarsi con i propri figli con un modello di genitore dignitoso.
Quante volte mi sono sentita dire negli incontri d’ascolto, mi vergogno che i miei figli mi vedano così, che razza di padre penseranno che sono?
Dare a questi padri la sicurezza di avere un luogo dove accogliere i propri figli, permette loro di escludere un problema in modo da dedicare le proprie energie alla relazione con i figli, compromessa dalla mancanza di quotidianità.
«Da una parte i dati confermano, purtroppo, la costante disgregazione dei nuclei familiari del nostro territorio; dall’altra testimoniano l’efficacia e la qualità di un progetto che ha saputo intercettare, fin dalla sua attivazione, un allarme sempre più avvertito nella nostra società», è il ragionamento di Massimo Pagani, assessore provinciale alle Politiche sociali ed ideatore del progetto.
15 maggio 2010